Profilo storico-scientifico della rivista

La rivista Բազմավէպ (Bazmavep) ha esordito nel 1843 quale emissione dell’Academia Armena Sancti Lazari, a sua volta espressione istituzionale della missione scientifica e culturale della Congregazione Armena Mechitarista di San Lazzaro, in Venezia, per cui la sua natura va compresa nell’alveo dello sviluppo di questa, che veniamo per sommi capi qui a presentare.
La Congregazione Mechitarista, fondata nel 1700 a Costantinopoli dall’Abate Mechitar di Sebaste, trasferitasi nel 1715 a Venezia, dove si insediò sull’isola di San Lazzaro nel 1717, fu sin dall’inizio costituita con il duplice orientamento di una peculiare missione ecumenica e culturale, a beneficio del popolo armeno. La necessità epocale di dare rinnovato impulso alla cultura armena a partire dall’elemento linguistico quale veicolo fondamentale di ogni sapere, profondamente avvertita dal fondatore, fece della Congregazione la fucina del rinnovamento culturale che dalla metà del XVIII secolo si rese avvertibile in tutto il mondo armeno. Lo stesso Mechitar, che aveva impostato la propria missione culturale con un peculiare investimento nel libro a stampa, aveva pubblicato una cinquantina di opere, concentrando le energie su due imprese editoriali strategiche: la pubblicazione di una nuova edizione della Bibbia, che vide la luce nel 1733, e del primo Dizionario della lingua armena, stampato nel 1749 e punto di riferimento assoluto nell’ambito della filologia armena. Già nella seconda metà del Settecento comincia ad essere avvertibile l’impatto culturale del lavoro impostato nella piccola isola veneziana, e gli storici riconoscono unanimemente ai Mechitaristi l’innesco della “rinascita armena” dell’età moderna. Dopo la morte del fondatore (1749), i suoi discepoli all’opera intensificano su più fronti il lavoro intellettuale, con risultati importanti: nel 1784-1786 viene pubblicata la Storia degli Armeni in 3 volumi di P. Michael Çhamçhian, che segna l’atto di nascita della storiografia armena moderna, mentre nel 1789 viene impiantata a San Lazzaro una stamperia che renderà la Congregazione autosufficiente per la propria produzione libraria e raggiungerà altissimi livelli qualitativi distinguendosi come tipografia poliglotta capace, alla fine dell’800, di stampare in 36 lingue. Nel 1810, nella politica delle soppressioni generalizzate degli Istituti di vita consacrata, la Congregazione Mechitarista otterrà da Napoleone Bonaparte un decreto speciale di mantenimento nel suo stato, grazie al riconoscimento del suo contributo quale Accademia scientifica.
Grazie anche al raggiunto profilo istituzionale dell’Academia Sancti Lazari, nell’Ottocento l’attività di produzione culturale si intensifica ulteriormente, mentre San Lazzaro rappresenta già un punto di riferimento che attira intellettuali e artisti in visita a Venezia. In quei decenni si distingue l’opera, tra i Padri, di intellettuali di altissimo profilo, quali P. Gabriel Avedikian, P. Giovanni Battista Aucher e P. Khachatur Siurmelian, al cui lavoro congiunto si deve la pubblicazione del Nuovo Dizionario della lingua armena, stampato in 2 volumi nel 1836-37 e ancora oggi punto di riferimento ineludibile. Ma nella trattatistica mechitarista tutte le discipline troveranno spazio, dalle scienze filosofiche e teologiche alle lettere ed arti, dalle matematiche alla tecnologia applicata all’artigianato, agricoltura e allevamento, dalla filologia alla manualistica popolare di cognizioni pratiche, in virtù della lucida persuasione del valore fondamentale del sapere, in tutte le sue dimensioni, teoriche e pratiche, sulla maturazione, sviluppo, elevazione e prosperità dell’uomo, il tutto indirizzato alla veicolazione culturale a servizio del popolo armeno, ma non senza iniziative che portano, reciprocamente, il patrimonio culturale armeno a un’inedita visibilità e, di qui, a fattore di arricchimento per la cultura occidentale.
In questo contesto e sotto queste potenti spinte dinamiche, sorge la rivista Bazmavep (inizialmente traslitterata, secondo l’uso dell’armeno occidentale, Pazmaveb, e successivamente, dal 1971, Bazmavep, in allineamento con l’affermarsi della traslitterazione filologica dell’armeno, basata sui valori fonetici dell’armeno classico), che significa letteralmente Polistoria, ad esprimere il carattere multidisciplinare ed enciclopedico degli interessi della Congregazione Mechitarista che venivano a trovare espressione in una rivista culturale polivalente, destinata a distinguersi tra i più prestigiosi strumenti nel campo degli studi armenistici.
Nata come almanacco quindicinale illustrato di alta divulgazione dell’universo culturale letterario e scientifico e strumento informativo delle scoperte geografiche, archeologiche e scientifico-tecniche del tempo, per iniziativa di due tra i più illustri Mechitaristi dell’epoca – P. Ghevont Alishan, considerato il maggiore poeta armeno dell’età tardoromantica, nonché filologo, storico e sommo studioso di antichità classiche e medievali, e P. Gabriel Aivazovsky, fratello del pittore Hovhannes –, Bazmavep, con la graduale trasformazione in un periodico bimestrale e, successivamente, trimestrale, è rapidamente divenuta una rivista scientifica di alto profilo nella quale han finito per convogliare contributi dei più importanti armenisti internazionali.
Tra i molti nomi ricordiamo, tra i Mechitaristi, oltre ai già menzionati fondatori, i Pp. Hagop Issaverdentz, Athanas Diroian, Hovhannes Torossian, Stepan Sarian, Simon Eremian, Garabed Der Sahakian, Vartan Hatzouni, Gabriel Nahabedian, Ghevont Dayan, Gyuregh Kiparian, Vahan Hovhannesian, Mesrob Djanashian, Nerses Der Nersessian, Boghos Ananian e Sahak Djemdjemian.
Per i contributi di studiosi e accademici “esterni”, nel novero dei più illustri armenisti vanno considerati quelli della scuola italiana, i quali, per la naturale risonanza diretta dell’impulso della Congregazione Mechitarista, operante a Venezia, hanno trovato in «Bazmavep» un luogo naturale nel quale convenire ed esprimersi nella loro produzione scientifica. Tra questi vanno menzionati Emilio Teza, Almo Zanolli, Vittore Pisani, Giuseppe Frasson, Gianfranco Bolognesi, Paolo Cuneo, Giulio Ieni, Adriano Alpago-Novello e, per i tempi più recenti, Gabriella Uluhogian, mentre, tra gli accademici non italiani, ricordiamo, tra i molti nomi, Fréderic Feydit, Haroutioun Kurdian, Hakob Anassian, John A.C. Greppin, Marcus Antonius van den Oudenrijn, Grzegorz Petrowicz, Ignacio Ortiz de Urbina, Louis Leloir, Sarkis Djevahirdjian, Karapet Amadouni, Hayk Ter-Ghevondian, Jean-Michel Thierry, Marie Louise Chaumont.
A questi si aggiungano, per gli studiosi viventi, molti dei nomi più oltre menzionati nel prospetto della Direzione, del Consiglio Scientifico e del Collegio dei Revisori della rivista, nonché illustri studiosi, anche non strettamente armenologi, tra cui Giusto Traina, Paola Mildonian, Boghos Levon Zekiyan, Robert Dermerguerian, Rosa Bianca Finazzi, Martiros Minassian, Alessandro Orengo, Raymond H. Kevorkian, Christine Chaillot, Garabet Moumdjian, James Robert Russell, Gérard Dédéyan e altri ancora.


Pubblicata ininterrottamente dal 1843, «Bazmavep», oltre ad essere la prima rivista armena accademica (cfr. R.H. Hewsen 2001, p. 147), rappresenta il periodico più antico continuativamente pubblicato in Italia. Negli ultimi anni, le uscite dei fascicoli della rivista hanno subito un rallentamento, in rapporto ad alcune difficoltà organizzative, ma senza che sia andata perduta la continuità delle annate, sulla pubblicazione delle quali si sta rapidamente recuperando il ritardo maturato, sino a un ormai imminente messa a regime del periodico nella sua stessa tempistica.
In riguardo al fondamentale contributo offerto alla cultura armena nello scenario internazionale, il 19 ottobre 2018 il Ministero della Diaspora della Repubblica d’Armenia, l’Accademia Nazionale delle Scienze e la Congregazione Mechitarista hanno organizzato a Yerevan un convegno celebrativo per il 175° anniversario della fondazione della rivista, con interventi, tra gli altri, di S.E. Levon Zekiyan, accademico dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e dell’Accademia nazionale delle Scienze di Yerevan e Arcivescovo per gli Armeni cattolici di Costantinopoli nonché Delegato Pontificio per la Congregazione Mechitarista, P. Vahan Ohanian, mechitarista, direttore dell’Archivio e della Biblioteca di San Lazzaro, P. Serop Jamourlian, mechitarista, Capo Redattore della Rivista Bazmavep, Edik Minasyan, decano della Facoltà di Storia dell’Università di Yerevan.


Nella precisa volontà di operare un consolidamento della storica rivista, anche attraverso un congruo adeguamento dei parametri qualitativi ai criteri condivisi per l’accreditamento scientifico della stessa, il Delegato Pontificio per la Congregazione Mechitarista, S.E. Mons. Boghos Levon Zekiyan, ha riunito nel 2019 un gruppo selezionato di Padri e collaboratori, insieme ai quali ha ridefinito l’assetto istituzionale del Consiglio di Redazione e del Consiglio Scientifico Internazionale, provvedendo insieme alla designazione di una prima serie di studiosi e accademici per il Collegio dei Revisori.
 

Bibliografia essenziale

M. Djanachian, “Բազմավէպ”իառաջին դարադարձր 1843-1943 [Il primo centenario della rivista “Bazmavep” 1843-1943], «Բազմավէպ» 100 (1943), pp. 1-7.

M. Djanachian, Les Arménistes et les Méchitaristes, Venezia, San Lazzaro, 1969 (estr. da «Armeniaca. Mélanges d’études arméniennes»), pp. 63.

K.B. Bardakjian, The Mekhitarist contributions to Armenian culture and scholarship. Notes to accompany an exhibit of Armenian printed books in the Widener Library, displayed on the 300th anniversary of Mekhitar of Sebastia, 1676-1976, [Cambridge, Mass.], Middle Eastern Dept., Harvard College Library, [1976], pp. 26, [1] tav.

S.A. Shtikian ։ “Բազմավեպ” հանդեսը (հիմնադրման 150-ամյակիառթիվ) [La rivista “Bazmavep” (nel 150° anniversario della data di fondazione)]։ «Լրաբեր հասարակական գիտությունների» 4 (1993), pp. 72-81.

Բացառիկ թիւ “Բազմավէպ”ի հրատարակութեան 150ամեակին առիթով հիմնուած 1843ին Սուրբ Ղազար - Վենետիկ / Numéro spécial de la Revue “Bazmavep” en l’occasion de son 150e Anniversaire - fondée en 1843 - Saint Lazare - Venise
, «Բազմավէպ» 150 (1994).

S. Čemčemean, (1994), “Բազմավէպ”ին ծնունդը [La nascita di Bazmavep], «Բազմավէպ» 150 (1994), pp. 43-66.

B.L. Zekiyan, Բազմավէպ». հայագիտական հանդեսներու նահապետը (150-ամյա հոբելյանին առթիվ [“Bazmavep”. Il progenitore delle riviste armene (dedicato al 150° anniversario)], in: «Պատմաբանասիրական հանդես» 1 (1995), pp. 103-110.

L. Xač‘atrian, “Բազմավեպի” առաջին խմբագիրը.Գաբրիել Այվազովսկի [Il primo Editore di Bazmavep: Gabriel Ayvazovski], «Կանթեղ. Գիտական հոդվածների ժողովածու», (2011) 2, pp. 34-40.

R.H. Hewsen, Armenia. A Historical Atlas, Chicago, University of Chicago Press, 2001, p. 147.

A. Peratoner, Dall’Ararat a San Lazzaro. Una culla di spiritualità e cultura armena nella laguna di Venezia, con contributi di P. Vertanes Oulouhodjan e P. Boghos Levon Zekiyan, Venezia, Congregazione Armena Mechitarista - Casa Editrice Armena, 2006, pp. 207, ill.; II ed., riveduta: 2015.

S. Haroutyunian, P. Gabriēl Ayvazean: l’editore e il traduttore, in: La Crimea tra Russia, Italia e Impero ottomano, a cura di A. Ferrari ed E. Pupulin, Venezia, Edizioni Ca’ Foscari, 2017 (Eurasiatica. Quaderni di studi su Balcani, Anatolia, Iran, Caucaso e Asia Centrale, 8), pp. 53-68.

Գիտաժողով՝ նվիրված “Բազմավէպ” հայագիտական հանդըսի 175-ամյակին [Convegno dedicato ai 175 anni della rivista accademica a carattere armenologico “Bazmavep”]
(19.10.2018), in: http://www.ysu.am/main/hy/Bazmavep-conference.