Հ. ՊՕՂՈՍ ՎՐԴ ԳՈՃԱՆԵԱՆ / P. BOGHOS KODJANIAN 
(arm)
Վիեննայի Մխիթարեան Տպարանը 
L’imprimerie Mekhitariste de Vienne 

Bazmavep 2012 / 1-4, pp. 229-236

Nel 1773 un piccolo gruppo di monaci mechitaristi lasciano il monastero di San Lazzaro e si stabiliscono a Trieste, città che a quell’epoca faceva parte dell’Impero austro-ungarico. Ben presto, nel 1776, organizzano la stamperia e, ricevuti i permessi dall’Imperatrice Maria Teresa, stampano il primo libro in armeno dedicato alla Vergine Maria. Questa stamperia cronologicamente precede quella del monastero di San Lazzaro, che sarà avviata nel 1789.
A causa delle guerre contro i francesi, i monaci di Trieste sono costretti a lasciare tutto e a rifugiarsi a Vienna nel 1810. Una volta stabiliti in un convento disabitato di cappuccini, riescono ad ottenere dall’Imperatore Francesco I il permesso di stampare in lingue occidentali e orientali. Così, nel 1812, con sei operai e due presse da stampa di legno vengono prodotti due testi : uno  in armeno dedicato alla Vergine e l'altro un libro scientifico riguardo i cavalli, in lingua tedesca. Nel 1814, in occasione del “Congresso di Vienna”, viene stampata una guida della città di Vienna, con un elenco di tutti i nominativi ed indirizzi delle personalità di spicco sia austriache che straniere. Nel 1818 si da inizio alla stampa poliglotta con il primo dizionario serbo-tedesco-latino. Si stamperà in francese, bulgaro, ungherese, ecc. Nel 1824 vengono stampati libri liturgici in latino (messale, breviario), con uno speciale permesso per tutto il territorio austriaco. Nel 1835 la stamperia Mechitarista di Vienna aveva quindici presse di legno e contava 80 dipendenti. Nel 1838 si modernizza la stamperia, con l’acquisto di presse di ferro e l’organizzazione di una fonderia tipografica propria, che darà la possibilità di stampare in 50 lingue.
Nel 1841 viene acquistata una pressa ad alta velocità, per cui, nel 1849, il governo sovvenziona la stampa delle banconote ungheresi, eseguita ad alta precisione, sotto la stretta sorveglianza dell’Abate stesso. Nel 1851 viene eseguita la stampa del dizionario giapponese-tedesco. Un capolavoro di alta qualità. Nel 1855 si passa alle presse a vapore. Purtroppo le guerre del 1870, della prima e seconda guerra mondiale indebolirono molto in diverse tempi, con rispettive riprese. Nel 1970 si comprano macchine di stampa offset, una bicromatica e un’altra quadricromatica, e la tipografia continua a funzionare con 20 dipendenti. A causa della necessità di tenere il passo con le innovazioni, special­mente dovute all’utilizzo delle tecnologie moderne e dell’informatica, non potendone affrontare le spese e per non rischiare un collasso economico, nel 1998 si decide di chiudere l’attività della tipografia.